Performance measures: si tratta di una nuova moda o di qualcosa di diverso?
Esiste una forte coscienza delle difficoltà delle misure finanziarie tradizionali nel dare espressione al valore dell’impresa: i dati economico-finanziari presenti nel bilancio di esercizio evidenziano solo le performance passate dell’impresa. Focalizzarsi su particolari indici non finanziari può essere considerato un serio tentativo per superare i limiti degli strumenti tradizionali di contabilità. Le misure non finanziarie permettono di comprendere se e come l’impresa riesca a creare valore per il cliente e l’attenzione è spostata sulle cause del risultato finanziario. Ciò può essere considerato utile per comprendere come stanno andando le cose oggi e quali sono le prospettive future.
La rilevanza del problema si è tradotta in intervento normativo, sia in Italia che negli Stati Uniti. In Italia è previsto che nella relazione sulla gestione vengano descritte le tendenze evolutive: includere le informazioni non finanziarie può rappresentare un modo per meglio esplicitare questo concetto. Negli Stati Uniti, l’American Insitute of Certified Accountants (AICPA) ha creato un comitato per svolgere delle ricerche su queste tematiche: il Jenkin’s Committe. Le ricerche hanno portato alla pubblicazione di un report nel 1994 – “Improving Business Reporting, a Customer Focus: meeting the information needs of investor and creditorsâ€, in base al quale: – nel bilancio devono essere inserite informazioni che permettano di comprendere la strategia perseguita (nel senso di deliberata) dall’impresa, così che siano possibili ragionevoli proiezioni sull’evoluzione futura; – il livello qualitativo ed il grado di completezza dell’informativa rivolta agli interlocutori esterni devono essere allineati con quelli utilizzati per redigere i report composti internamente per fornire le informazioni ai “senior managementsâ€.
E’ stata svolta una ricerca nel periodo 1999-2000 sui bilanci 1998 di due campioni di aziende, uno italiano, uno americano. Il lavoro si è articolato in due parti: nella prima parte si è evidenziata la necessità di integrare l’informativa di bilancio tradizionale, incapace di fornire informazioni rilevanti sulla prevedibile evoluzione futura della gestione, e si è proposto pertanto di dare maggiore enfasi alle informazioni di tipo qualitativo. Più in particolare, lo studio dei recenti modelli proposti dalla dottrina anglosassone di managerial accounting ha permesso di selezionare una serie di indicatori cosiddetti forward looking, che risultano interessanti non solamente per finalità private di gestione, ma anche per finalità pubbliche di comunicazione. La ricerca si proponeva inoltre di comprendere se le informazioni qualitative orientate al futuro trovassero un loro spazio nei fascicoli di bilancio e se i comportamenti delle imprese potessero essere ricondotti a specifiche caratteristiche strutturali.
Prima proposizione di ricerca
A- Nei fascicoli di bilancio sono presenti informazioni qualitative orientate al futuro (forward looking)
B- La presenza/assenza nei fascicoli di bilancio di informazioni qualitative orientate al futuro (forward looking) si correla a caratteristiche strutturali delle imprese.
La proposizione A risulta verificata quantomeno con riferimento all’Italia: nei fascicoli di bilancio 1998, nelle società italiane quotate alla Borsa Valori di Milano sono presenti misure qualitative di tipo forward looking. Ad un secondo livello di analisi è possibile affermare che sono pressochè sempre presenti gli indicatori economico-finanziari, di apprendimento e crescita e di mission, mentre sono ridotte le percentuali relative alle dimensioni processi interni e clienti. La stessa analisi è stata svolta con riferimento ad un campione di imprese statunitensi. La proposizione A risulta verificata anche quando si considera il contesto americano: nei fascicoli di bilancio 1998 delle società americane quotate alla Borsa Valori di New York che fanno parte del campione sono presenti misure qualitative di tipo forward looking. Ad un secondo livello di analisi è possibile affermare che sono presenti tutte le cinque categorie di indicatori.
Con riferimento alla proposizione B, la ricerca sul campione italiano ha rivelato che gli unici casi di significatività, ma debole correlazione, si hanno tra:
– la presenza di indicatori appartenenti alle categorie: mission, clienti e apprendimento e crescita;
– la dimensione, misurata dai due indicatori fatturato e totale attivo, ed il leverage, ossia il grado di indebitamento misurato come rapporto tra i mezzi propri e i mezzi di terzi.
Non si registrano altre relazioni significative tra l’indicatore della dimensione economico-finanziaria e l’indicatore della dimensione processi interni e tutte le variabili strutturali. Nella seconda parte del lavoro, ci si propone di verificare come alcune specifiche categorie di stakeholders (banche e merchant bank) giudichino l’inserimento sistematico delle misure di performance nei fascicoli di bilancio.
Seconda proposizione di ricerca
Se aumentano le informazioni qualitative orientate al futuro fornite nei fascicoli di bilancio, allora aumenta l’utilità dello strumento fascicolo di bilancio percepita dagli stakeholders. I risultati portano a concludere che in alcuni casi il comportamento dell’istituto di credito potrebbe modificarsi in modo rilevante. E’ opportuno evidenziare, però, che si tratta proprio delle prime tre tipologie di comportamento. Queste hanno in comune una caratteristica fondamentale: la non onerosità per la banca. Per contro, il numero ed il controvalore delle garanzie reali e personali richieste non varia significativamente: anche se l’impresa è in grado di fornire informazioni precise e dettagliate sulla propria capacità di creare valore e sulle competenze e relazioni sviluppate per affrontare con serenità il futuro, l’istituto vorrà sempre tutelare la propria posizione. Inoltre, l’istituto di credito non è disposto, se non in minima parte, a ridurre il tasso di interesse applicato. Sulla base delle risposte ottenute è possibile affermare che anche la seconda proposizione risulta verificata. Il bilancio di esercizio rimane uno strumento essenziale per comprendere la situazione aziendale: esso non è considerato uno strumento obsoleto, ma uno strumento da integrare. In particolare, l’integrazione dell’informativa di bilancio con misure di performance è giudicata utile dalle categorie di utenti intervistate in quanto permetterebbe di meglio comprendere l’evoluzione futura della gestione.
Redazione IR Top, Cristina Fragni, Eliana Capodicasa