Quali erano i requisiti per la quotazione?
Trattandosi di una investing company in fase di start- up era necessario dimostrare che il management avesse un’esperienza di almeno tre anni nella gestione strategica degli investimenti. Nel caso di una società già esistente occorrono i bilanci certificati di tre esercizi. Era inoltre necessario un capitale minimo di 8 milioni di Euro: 5 milioni di Euro sono stati versati dai soci (acquisizione del 61,8% di PKarton) e 3 milioni da investitori indipendenti. Il nuovo regolamento AIM Italia, attualmente in fase di approvazione, prevede invece che per le investment company il capitale minimo sia pari a 6 milioni di Euro (3 milioni + 3 milioni).
Il collocamento è stato rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali?
Il collocamento è stato effettuato ai sensi dell’art.100 T.U.F.: oltre all’aumento di capitale per 8 milioni di Euro, sono stati emessi 8 milioni di warrant, assegnati gratuitamente ad ogni azionista in sede di IPO in rapporto di 1 warrant ogni azione sottoscritta ed esercitabili dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2014.
Quali sono stati i tempi di ammissione e di successiva quotazione?
Abbiamo avuto il primo incontro informale con Borsa Italiana in febbraio. In aprile abbiamo inviato la domanda di pre-ammissione. Trascorsi 10 giorni l’abbiamo trasformata in domanda di ammissione e nei successivi 3 giorni Borsa Italiana ha comunicato l’ammissione di IKF all’AIM Italia. Dopo altri 3 giorni sono iniziate le negoziazioni.
Chi sono stati i vostri interlocutori durante il road-show?
Abbiamo partecipato a circa 20 incontri one-to-one. Data la natura della nostra attività, ossia l’investimento in PMI quotate e non quotate, ad elevato potenziale di crescita, i nostri interlocutori sono stati principalmente private banker, fondi di private equity, gestori indipendenti, family office.
Avete riscontrato delle perplessità o dei timori ricorrenti da parte degli investitori?
Il fatto che potessimo scontare, come altre investment company, il 50% del NAV.
Qual è la soglia di partecipazione rilevante? A quale organo e con quali modalità occorre comunicare il suo raggiungimento o superamento?
La soglia di partecipazione rilevante ammonta al 3%. L’investitore che la raggiunge deve innanzitutto fare una comunicazione alla società, successivamente a Borsa Italiana, ma non a Consob, in quanto AIM Italia è un mercato Exchange-regulated.
Qual è la vostra strategia di business?
Intendiamo investire in società di piccole e medie dimensioni (fatturato compreso tra 5 e 10 milioni di Euro), quotate e non quotate, preferibilmente inserite in una nicchia ad alta marginalità e/o con importanti barriere all’entrata. Il nostro obiettivo è di favorirne lo sviluppo e la crescita, nonchè di affiancarle con servizi di consulenza in finanza strategica per eventuali riassetti industriali e finanziari. Le attività di IKF sono in un certo senso simili a quelle tipiche degli operatori di private equity, ma con importanti differenze. Innanzitutto, l’individuazione dell’azienda target si basa anche sulla capacità di crescita della redditività operativa e l’orizzonte temporale dell’investimento è di medio-lungo termine. In secondo luogo, l’investimento può avvenire direttamente o attraverso l’acquisto di quote di fondi chiusi. Inoltre, non escludiamo casi di coinvestimento con i principali operatori di private equity in Italia o di investimenti in situazioni di turn around ed in distressed assets.
Sulla base della Sua esperienza, consiglierebbe AIM Italia?
Sì, certamente. La quotazione su AIM Italia ci ha dato una visibilità inattesa: 35 articoli tra quotidiani locali e nazionali il primo giorno di quotazione. Credo che l’AIM diventerà il mercato privilegiato per la quotazione delle aziende sotto i 40 milioni di capitalizzazione.
A quanto ammonta il flottante di IKF?
Ammonta al 37% del capitale sociale. Il titolo viene scambiato in negoziazione continua. Il primo giorno di quotazione il titolo ha chiuso a 1,049 Euro, ossia +5% rispetto al prezzo di IPO (fissato a 1 Euro). A due settimane dalla quotazione il titolo ha registrato una performance del +15%.
Prossime operazioni?
Abbiamo un’opzione su Serravalle Energia, impresa che ha in programma la costruzione di una centrale termoelettrica a fonti rinnovabili (biomasse). Stiamo inoltre monitorando un’impresa attiva nel settore della chirurgia estetica e una società immobiliare alberghiera operante nella provincia industriale del Nord Italia.
PROFILO DI IKF S.p.A.Â
Settore | Investimenti |
Mercato | AIM Italia |
Bloomberg | IKF IM |
Prezzo di riferimento al 25/05/2009 | € 1,15 |
Mkt Cap al 25/05/2009 | € 9.200.000 |
Data di IPO | 8Â maggio 2009 |
Prezzo di IPO | € 1 |
Numero di azioni | 8.000.000 |
Sito internet | www.ikfholding.com |
Specialista | Banca Finnat Euramerica S.p.A. |
Nomad | UGF Merchant S.p.A. |
Data di costituzione (start-up) | 18 settembre 2008 |
Capitale sociale | € 150.000 |
IKF, la prima società italiana quotata su AIM Italia, è una investing company costituita nel settembre 2008 su iniziativa della Natali & Partners, in particolare del suo fondatore Giovanni Natali, e di un ristretto nucleo di imprenditori e manager.
La società opera, a livello europeo e in particolare in Italia, con l’obbiettivo di investire in piccole e medie imprese, quotate e non, ad elevato potenziale di crescita, affiancandole in un percorso di crescita e progressiva valorizzazione dell’investimento nel medio/lungo termine. IKF mette al servizio delle aziende partecipate la pluriennale esperienza professionale maturata dal proprio management nei mercati dei capitali, nelle operazioni di M&A, nel corporate finance, nel private equity e nell’imprenditoria.
La prima società entrata nel portafoglio di IKF è PKarton, cartiera specializzata nella produzione di cartoncino patinato, di cui IKF ha acquistato il 61,8% in data 27 aprile 2009. La seconda società target è Serravalle Energia, che ha in programma la costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica da biomasse a Serravalle Sesia (VC).